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Rischio Sismico

L’intero territorio della Regione Lazio con l'ultima riclassificazione del 2009 (DGR 387/09), modificata da aggiornamenti minori degli ultimi anni, è stato dichiarato sismico.

In realtà le scosse più forti e quindi la Pericolosità Sismica si concentrano nelle aree dell'Appennino reatino, dell'Appennino frusinate legati alla tettonica dell’Appennino  e nella zona dei Colli Albani, dove invece sono legati all'evoluzione vulcano-tettonica dell’area dei Castelli Romani.

In questi ultimi decenni, gli studi pericolosità sismica a livello regionale e nazionale hanno permesso di raggiungere maggiori conoscenze sulle zone a maggiore pericolosità sismica e di conseguenza cosa sia possibile aspettarsi da un evento sismico. In ogni caso la migliore prevenzione è l'essere preparati e cercare di adottare misure sugli edifici al fine di ridurre le conseguenze di un terremoto.

Il Rischio Sismico è vincolato a tre parametri principali combinati fra loro:  pericolositàvulnerabilità ed esposizione. Il suo valore indica l'entità dei danni attesi in un intervallo di tempo, in base al tipo di sismicità, di resistenza delle costruzioni e di antropizzazione (natura, qualità e quantità dei beni esposti).

La Pericolosità Sismica di un territorio è data dalla frequenza e dalla forza dei terremoti che lo interessano, ovvero dalla sua sismicità. Sarà tanto più elevata quanto più probabile sarà il verificarsi di un terremoto di elevata magnitudo, a parità di intervallo di tempo considerato.

La Vulnerabilità è la predisposizione di una struttura o infrastruttura a essere danneggiata in base all'azione sismica generata da un terremoto. Più un edificio è vulnerabile maggiori saranno i probabili danni subiti.

L'Esposizione indica il valore in termini di presenza di beni esposti al rischio, la possibilità cioè di subire la perdita di vite umane, danni economici e al patrimonio culturale.