Colonna Mobile Regionale
I presupposti normativi
Il Decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998 attribuisce, per la prima volta, le competenze regionali in materia operativa ma, soprattutto, di gestione per l’organizzazione e l’utilizzo del volontariato di protezione civile.
Le colonne mobile regionali del volontariato di protezione civile prendono quindi le mosse dall’attuazione della citata disposizione normativa
La Regione Lazio con legge regionale n. 2 del 26 febbraio 2014 ss.mm.ii:
- Istituisce la Colonna Mobile Regionale (C.M.R.),
- Individua le strutture operative che compongono la C.M.R,
- Istituisce la Direzione Regionale di Protezione Civile
- Demanda al Direttore della Direzione di P.C. l’impiego ed il coordinamento della C.M.R.
La composizione della Colonna Mobile Regionale
Fermo il carattere organizzativo e di coordinamento operativo degli operati di protezione civile, in massima parte rappresentato dalle organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile, la C.M.R. assume per lo più una valenza di individuazione ed organizzazione di mezzi, attrezzature e materiali necessari alla gestione ed al superamento dell’emergenza.
Sulla base di diversi atti normativi e di indirizzo, assunti sia a livello nazionale che regionale, la C.M.R. ha assunto una connotazione di variabilità.
In sostanza, anche al fine di non appesantire l’attività di organizzazione e di invio degli aiuti, alla luce dei tanti e diversi volti che può assumere l’emergenza (terremoti, alluvioni, frane, etc), la C.M.R. è definita come una struttura modulare.
In breve, può dirsi che non esiste una sola C.M.R. bensì una C.M.R. adatta a fronteggiare quella specifica emergenza, ovvero più moduli di “pronto impiego” che possono sommarsi a costituire la C.M.R. più consona all’emergenza.
Per sua stessa natura, quindi, la definizione della C.M.R. ovvero dei suoi moduli e delle strumentazioni che li costituiscono, assumono la caratteristica di un progressivo e continuo adattamento, anche alla luce delle nuove tecnologie, ad esempio, nella ricerca dei dispersi.
Attualmente, i moduli che compongono la C.M.R. della Regione Lazio sono definiti dalla determinazione dirigenziale n. G08276 del 28 giugno 2018, in accordo con gli standard nazionali condivisi dalla Commissione Speciale Protezione Civile della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
I mezzi, le attrezzature ed i materiali che compongono i moduli di pronto impiego possono essere di diretta proprietà della Regione, di altri Enti Pubblici o di Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile.
La determinazione dirigenziale n. G08276/2018 avvia un percorso di analisi di maggior dettaglio della composizione della C.M.R, individuando e definendo: una Task Force Regionale di soccorritori in pronta partenza, dieci 10 moduli e 4 squadre professionali.
Per dare la visione di un quadro generale, è qui possibile riportare quei moduli la cui finalità appare immediata ed il cui impiego è forse di maggior uso nelle emergenze:
- Modulo Assistenza alla popolazione (campo standard 250 sfollati + addetti),
- Modulo Produzione e distribuzione pasti (capacità oltre 250 pasti/ora),
- Posto Medico Avanzato (PMA)
- Modulo Telecomunicazioni (TLC)
- Modulo Rischio idraulico
- Modulo ricerca persone sotto le macerie
- Squadra ripristino infrastrutture essenziali
- Squadra emergenza veterinaria (ad es per capi di bestiame)
- Squadra supporto psicologico.
Se nel 2014 la L.R. n. 2/2014 era imperniata principalmente sull’istituzione della Direzione e degli Organi di Coordinamento per l’emergenza e sul riordino del Sistema Integrato, la L.R. n. 8/2020, che ne ha modificato alcune parti mantenendo però la struttura della Legge che novella, centra la sua filosofia sul potenziamento della C.M.R. come braccio operativo nella fase emergenziale e sull’istituzione dei Centri Polifunzionali di Prossimità (CPP) come strumento logistico-operativo localizzato sul territorio.
Sotto il profilo della realizzazione, è evidente la necessità di un notevole impegno finanziario, ed in tal senso la Regione Lazio ha già investito dal 2017, oltre sette milioni di euro.
Nel 2020, con la legge regionale n. 8, la Regione Lazio interviene nuovamente sull’argomento e, novellando la precedente L.r. 2/2014, lascia inalterata la struttura della C.M.R. e si focalizza sul necessario potenziamento della stessa e sulla sua capillarizzazione sul territorio attraverso l’istituzione dei Centri Polifunzionali di Prossimità di protezione civile.